La definizione di coerenza, indica la conformità tra le proprie convinzioni e l’agire pratico. Ognuno interpreta la coerenza a suo modo in base, all’estrazione sociale, al modo di pensare, e alle proprie attitudini, ma l’unica regola fissa valida per essere coerenti, è fare ciò che si ha stabilito di fare. Dal punto di vista morale, essere coerenti significa dire ciò che si pensa, argomento non facile da trattare in quanto, subentra la sincerità ed anche l’aspetto morale della persona, spesso influenzato dalla famiglia in cui è cresciuta. Al contrario, un comportamento incoerente o non coerente, significa non mettere in pratica i propri intenti dichiarati con se stessi o verso gli altri. A volte è difficile distinguere la coerenza negli altri, dal punto di vista morale, etico, politico e religioso. Chi si sposa in Chiesa ad esempio, e non è per niente credente, non è coerente con le leggi della Chiesa, ma è probabilmente coerente con la sua scelta. Forse per qualcuno, è coerenza anche il fatto di dare più importanza al vestito e banchetto che la funzione in se stessa. Io ed Elena, abbiamo deciso di sposarci in Municipio, perché non andiamo d’accordo con la politica del Clero. A volte c’è poca coerenza tra la vera missione della Chiesa, e il potere assoluto con lo sfarzo di incalcolabili ricchezze accumulate. Certo ammiriamo le missioni umanitarie, e rispettiamo i veri fedeli. La mia coerenza però, è stata anche quella di fare il padrino della mia nipotina in Chiesa, perché richiestomi espressamente dal suo papà e la sua mamma molto devoti, pur sapendo della mia posizione. Io e mio cognato, abbiamo parlato a lungo, di come comportarci di fronte a questa scelta così profonda, spaccata da un istituzione,  e siamo arrivati alla conclusione che l’unica cosa che conta, è l’amore per la piccola, abbattendo così le distanze, che spesso le religioni provocano. Prendere degli impegni che siano pratici o morali, è una delle tante attività che l’essere umano svolge durante il corso della sua Vita, e il risultato che si ottiene è inevitabilmente causa-effetto, ogni azione provoca una reazione. Prendersi degli impegni e portarli a termine, è un grande stimolo e rientra della sfera della sopravvivenza psicologia dell’individuo, il quale agisce secondo una sua intuizione, iniziativa, decisione, e senso del dovere. I benefici sono:1)      godere del risultato raggiunto: “avevo deciso di aggiustare la moto, sabato ho concluso il lavoro e sono andato al raduno tanto atteso!”

2)      aumentare il livello di autostima, rafforzare la propria sicurezza ed abbassare i livelli di stress “ho fatto un bel lavoro ed non ci penso più”

3)      poter svolgere delle altre attività con una buona pianificazione ed organizzazione “ora posso fare le pulizie di casa e poi rilassarmi con la lettura di un buon libro”.

4)      dare e ricevere fiducia e affidabilità, sia nell’ambito professionale che interpersonale “mi prendo io la responsabilità di svolgere quel lavoro alle 8.00 precise”.. “Marco mi ha detto, che sarebbe onorato, avermi al suo fianco per introdurre la presentazione del suo nuovo libro”..

5)      dare e ricevere credibilità, “Paolo mi ha spiegato bene come stano le cose ed io gli credo..”

6)      evitare giustificazioni che abbassano il livello di autostima, “Ehm, non sono venuto all’appuntamento perché ho avuto un altro impegno.. Sono affranto, ti dovevo chiamare ma poi.. So che attendevi con molta urgenza una mia risposta però non ho potuto..mi dispiace tanto..

7)      evitare disagi organizzativi alle persone con le quali interagiamo “Ecco adesso per colpa del tuo ritardo, devo spostare di un ora l’appuntamento che avevo programmato per le 10.00 in ufficio da Giulio, il quale dovrà chiamare la scuola del figlio,  per avvisare che ritarderà!!”.. 

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Bello godere di questi grandi benefici, ma come sempre dipende solo da noi, con il nostro impegno, metodo e determinazione. Spesso siamo raggiunti dalla pigrizia, che blocca le nostre intenzioni e lo slancio per portare a termine le azioni, e decliniamo l’attività giustificandoci, con la frase più gettonata degli ultimi tempi  “NON HO TEMPO!”. L’amico Carlo Tadiello (www.studiotadiello.it),è per me un esempio di coerenza, consulente e formatore aziendale, è anche autore di alcuni libri, tra i quali “L’equilibrio del tempo”. Nelle cento pagine, spiega che il tempo, è una parola che utilizziamo senza darne un significato concreto od una interpretazione realistica. Ognuno di noi ha una sua personale definizione o traduzione di questo concetto, ma una regola fissa esiste per tutti, 86.400 secondi, 1.440 minuti, 24 ore per 365 volte all’anno. I temi trattati dall’autore, sono volti per una migliore gestione delle attività quotidiane, sotto il profilo professionale che interpersonale, con l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio del tempo. Adottare una buona programmazione, scrive Tadiello, è un ottimo inizio per una buona gestione del tempo, evitando gli sprechi o Muda come dicono in Giappone. Attraverso la programmazione infatti, possiamo, dopo aver definito il nostro obiettivo, conoscere chiaramente come raggiungerlo e successivamente individuare le risorse, che dobbiamo pensare d’impiegare per ottenerlo. Il risparmio di tempo, prosegue lo scrittore, di cui beneficeremo tramite questa analisi, ci porterà dei vantaggi ben definiti. Infine attraverso una corretta programmazione, ci sentiremo più tranquilli, consci di aver tutto sotto controllo e questa piacevole sensazione ci porterà ad avvertire meno nervosismo e meno stress. La pianificazione, continuando a leggere il libro, oltre che essere un processo analitico, è finalizzata a mettere in pratica quanto precedentemente stabilito. Per evitare che questo progetto, non resti poi in balia della sorte, è consigliabile che venga seguito da una pianificazione scritta. Solo così potremo avere la certezza che gli eventi contingenti che affluiscono in maniera disordinata alla nostra attenzione, non ci portino ad operare esclusivamente sulla quotidianità delle urgenze. La programmazione, conclude, non va quindi solo pensata ma va soprattutto scritta per avere diversi vantaggi come: evitare di sovraccaricare la memoria per poi dover ripassare, miglior visione d’insieme su carta, miglior concentrazione, la possibilità di prevedere gli ostacoli che generano imprevisti, inoltre difficilmente qualcosa può sfuggirci perché il controllo sarà più facile ed accurato. Un altro grosso vantaggio della pianificazione scritta è dato anche dalla storicità documentazionale che può esserci utile in momenti successivi garantendo così la completezza delle informazioni e la veloce rintracciabilità. Infine aggiunge, per ultimo ma non per questo meno importante, l’aspetto motivazionale, che genera un senso di gratificazione per il lavoro portato a compimento con uno stimolo per l’automotivazione. Io aggiungo che tutto ciò garantisce all’individuo, un ulteriore tassello  per essere coerente. La coerenza è soprattutto uno stile di Vita, che un individuo vuole adottare, infatti è assolutamente coerente, anche chi decide di non fare nulla per tutti i giorni durante la sua esistenza. In questo periodo, la coerenza ha significato molto per me, la realizzazione di  questo sito internet dedicato ad Elena e Giorgia, con oltre quattro mesi di duro lavoro, rinunciando ad un po’ di sonno, scrivendo la mattina presto e tardi la sera, e poi la maratona di Milano con allenamenti programmati. Sacrifici e fatiche, che durante i due percorsi, a tratti mi hanno fatto perdere la convinzione e la forza, ma la consapevolezza e la coerenza, sono stati i “motori 12 cilindri” per giungere al termine. La coerenza è molto importante anche nell’ambito familiare, è un attitudine che aiuta a fare andare bene il rapporto tra moglie e marito, e di conseguenza ne beneficiano i nostri figli di tutte le età. I bambini già da neonati, percepiscono ogni cosa, incluso i clima familiare, ed i segnali che gli inviamo in quell’epoca, sono determinanti per il rapporto che andremo a costruire con loro. Credo sia fondamentale, il dialogo tra i genitori su come affrontare e gestire le varie situazioni, una volta trovata la direzione univoca su cosa, e come comunicare ai propri figli, è una conseguenza che il messaggio sarà chiaro e preciso. I bimbi si aspettano gioco, creatività, divertimento ma anche coerenza dai grandi, perché dona a loro una sensazione di sicurezza, certezza, rispetto e tranquillità. Inoltre saranno molto riconoscenti per questo tipo di atteggiamento che probabilmente adotteranno nel corso della loro Vita. Molti bambini rimangono delusi ma soprattutto disorientati, quando per farli stare buoni, gli promettiamo un semplice gelato, e poi manchiamo l’appuntamento..

Tratto da internet:

Una mamma scrive: Ieri ho avuto una giornata negativa e me la sono presa con Andrea.  Lo so che non si fa, lui non centrava con il mio stress, eppure non ce l’ho fatta a stare calma e ho urlato. La sua obbedienza pesava come un macigno: non era così che volevo silenzio e tranquillità. E mi sono sentita una pessima mamma. Oggi vi chiedo, non solo conforto, ma soprattutto sapere che accorgimenti usate quando vi viene da perdere la pazienza coi vostri bimbi, mamme o papà che siate.

 


Grandi esempi di coerenza, dedizione e coraggio, li riceviamo da grandi persone, mi riferisco al caro amico Dott. Claudio Bernardi medico chirurgo, che fuori dagli ambulatori ed ospedali con tutti i “confort”, due volte all’anno prende l’aereo per il Togo (Africa). Mi racconta delle condizioni igienico sanitarie, spesso difficili da immaginare, mi racconta dei bambini ai quali cerca di ricostruire il labbro leporino, mi racconta della felicità che prova a salvare una Vita, non mi racconta di ciò che prova, quando è vicino a chi non ce la fa. Gli aiuti umanitari, non sono da tutti, e spesso ci dimentichiamo di questi eroi, che lasciano le comodità alle quali siamo abituati, e si tuffano in una realtà difficile da comprendere. Non importa se per un mese, un anno o per sempre, la coerenza in questo caso è prendere un impegno umanitario e svolgerlo al meglio.

Presso l’ospedale St. Jean de Dieu, fondato nel 1964 nella zona più povera del Togo, ad Afagnan, AVITA (www.avitaonlus.it) è presente grazie all’impegno di medici volontari che periodicamente, nell’ambito delle missioni umanitarie, eseguono interventi di chirurgia plastica ricostruttiva, svolgono attività di consulenza per altri specialisti e didattico-formative a favore del personale locale. Il dott. Claudio Bernardi, chirurgo plastico e responsabile del progetto, solo durante l’ultima missione ha operato 37 pazienti, per un totale di più di 50 interventi chirurgici, e si è dedicato all’attività formativa nei confronti del personale locale. Dal 2000 è stato inaugurato un progetto per l’assistenza neonatale nell’Ospedale Saint Jean de Dieu di Afagnan piccolo villaggio del Togo, nell’Africa Occidentale. Scopo principale del progetto è quello di promuovere l’assistenza neonatale puntando principalmente sull’apprendimento delle manovre fondamentali dell’assistenza neonatale e sulla formazione del personale locale. Obiettivo iniziale è stato quello di creare all’interno della struttura ostetrica preesistente un luogo per assistere il neonato già immediatamente dopo il parto. Ciò ha comportato l’addestramento del personale del luogo, la fornitura di piccole apparecchiature per il monitoraggio, di materiale per l’identificazione del neonato e di strumenti per la profilassi antiemorragica. Grazie a questo primo intervento si è raggiunta una prassi che ha migliorato sensibilmente l’assistenza neonatale. Attraverso procedure standardizzate, ben recepite dal personale del luogo, il neonato viene identificato, sottoposto a profilassi e vengono costantemente monitorati alcuni parametri vitali (saturazione di ossigeno, temperatura, esame obiettivo, peso), consentendo la distinzione tra fisiologico e patologico e permettendo il tempestivo intervento del pediatra. Nel 2001, il piccolo reparto di neonatologia è stato dotato di una incubatrice, di un apparecchio per fototerapia ed è stata allestita un’isola neonatale all’interno della camera operatoria (dotata di aspiratore, saturimetro e fonte di ossigeno) per assistere i neonati da taglio cesareo. Grazie a questi interventi i neonati vengono immediatamente seguiti anche per patologie di tipo intermedio (basso peso, ittero, lievi di stress respiratori, transitorie turbe del metabolismo, etc.). Dal 2003, l’assistenza neonatale si è potuta estendere anche a patologie di origine respiratoria grazie alla fornitura di una incubatrice adeguata e di respiratori meccanici. Grazie alla donazione di “Stradafacendo”, un’Associazione ONLUS di Roma, è stata acquistata un’autovettura fuoristrada adibita a “dispensario ambulante” che rende possibile l’assistenza anche in luoghi lontani dall’Ospedale distribuendo farmaci ed assicurando delle visite settimanali. Nel 2009 sono stati portati a termine i lavori di ristrutturazione della nuova isola neonatale e della nuova sala parto, che è stata dotata di un ecografo portatile, consentendo di perfezionare il protocollo assistenziale. Il personale medico e paramedico in missione ha dedicato grande impegno alla formazione del personale locale in particolare all’insegnamento delle manovre rianimatorie neonatali. Durante la missione Novembre 2010 sono proseguiti i lavori di allestimento dell’isola neonatale e della sala parto e proseguiti i cicli di aggiornamento per il personale medico e paramedico del luogo. Ad oggi, molti degli obiettivi prefissati nel 2000 sono stati raggiunti ma il risultato più importante è stato certamente il miglioramento di tutte le tecniche di assistenza che ha permesso di ridurre in maniera sensibile la mortalità neonatale, scesa dal 11,5% al 3,5%. Questa è l’altra faccia della coerenza, quella di tutte le persone, che ogni giorno dedicano, e rischiano la propria Vita per la salvezza di altre. Tutti gli organi statali e di volontariato, che operano nei reparti e sulle strade di tutto Mondo, svolgono un compito fondamentale per la sicurezza, con la prevenzione e salvataggi di tutti generi, su diversi territori nelle condizioni più estreme. Li vediamo in azione con divise di vari colori, ma lo scopo è sempre quello di aiutare e dare assistenza al prossimo. Nelle situazioni di calamità, come terremoti, alluvioni e slavine è stupefacente vedere entrare in azione, anche semplici persone di tutti i giorni, per contribuire all’operato degli addetti ai lavori. Protezione civile, volontari, forze dell’ordine (tutte), esercito, soccorritori (tutti), croce (tutte), alpini e vigili del fuoco, persone straordinarie che mettono in atto, precise azioni, in seguito a lunghi e faticosi addestramenti, per estrarre le persone dalle macerie, metterle in sicurezza e portare le prime cure. In presenza di certi punti non agevoli, entrano in campo i cani soccorritori con il loro fiuto, spalleggiati dai conduttori, che scavano tra gli squarci trovando il malcapitato. Il capolinea, è il pronto soccorso, dove altre persone “illuminate”, medici, infermieri, ostetriche e psicologi, si destreggiano per salvare tutto ciò che si può salvare in quelle situazioni di emergenza, dove spesso le condizioni dei feriti sono al limite. La coerenza è anche quella di pediatri e ginecologi, che seguono con passione i bimbi e le future mamme accompagnandole nel percorso più incredibile, che una donna possa portare a termine. Un ringraziamento di cuore va al Dott. Jacopo Dal Maso www.clinicacittagiardino.it/professinisti/jacopo-dal-maso/. Una grande passione per le persone, ce l’hanno anche ostetriche come (agg.26/06/2012) Elisa e Federica dell’ospedale di Vicenza, che assieme alla futura mamma di Giorgia, entrano in uno stato di simbiosi, con modi protettivi, partecipando istante per istante, al più grande dolore che io abbia mai assistito, contribuendo così all’inizio di una nuova meravigliosa Vita.

Credo  potremmo essere più coerenti e riconoscenti verso queste persone che si dedicano a noi, troppo spesso invece, ci concentriamo sul disservizio degli ospedali e le lunghe attese al pronto soccorso. C’e’ molto da migliorare nelle strutture sanitarie, ma infermieri, soccorritori e medici, ce la mettono tutta per assisterci e salvarci la Vita. Troppe volte ci lamentiamo con il primo infermiere che ci capita a tiro, e critichiamo alcuni medici perché “non ci sono piaciuti”, ma nelle situazioni di salvataggio, li veneriamo e diventano i nostri Angeli. La coerenza nei confronti della Vita, è anche quella di apprezzarla sempre, in ogni momento, non solo quando ci fa comodo. Dopo aver fatto visita all’amico malconcio in ospedale, ricorre di frequente la frase “però siamo davvero fortunati a stare bene”.. Dovremmo ripetercelo ogni mattina al nostro risveglio!

 

 

 

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